La cosmetica fermentata era famosa già 4000 anni fa; oggi è invece tra le più richieste al mondo perché innovativa, etica, green e sostenibile! Ma vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
Cosmetica fermentata: che cos’è?
Quando si parla di Fermented Skincare, si intendono prodotti che sfruttano il potere di ingredienti fermentati di origine naturale – ad esempio oli, frutti e fiori – come principi attivi.
Attraverso il processo di fermentazione, questi ingredienti naturali diventano particolarmente performanti nel contrastare infiammazioni cutanee, invecchiamento precoce e formazione di rughe.
Questo procedimento estrapola il potere degli ingredienti naturali trasformandolo in nutrienti attivi e ben tollerati dalla pelle, riducendo al minimo la possibilità di reazioni allergiche e intollerabilità cutanea.
Il processo di fermentazione combina gli estratti naturali (oli vegetali, piante e fiori) a microorganismi come batteri e lieviti per modificarne la chimica e potenziare le qualità benefiche del prodotto, rendendolo più ricco e performante. Creme e sieri ottenuti con ingredienti fermentati penetrano più facilmente la pelle, non alterano la barriera cutanea ma anzi mantengono stabile il pH della pelle e combattono i radicali liberi.
E poi, sono molto più potenti: ad esempio l’olio di oliva, quando viene fermentato, ha un contenuto di acidi grassi omega 6 e omega 9 fino a 50 volte maggiore rispetto alle versione base.
Come avviene il processo di produzione dei cosmetici fermentati?
Partendo dalle materie prime, scelte per le loro naturali proprietà, mediante un fermentatore ne vengono “scomposti” i componenti principali.
Ogni ingrediente poi viene lasciato fermentare in modo differente e per tutto il tempo necessario al fine di compiere la sua “maturazione”. Le sostanze ottenute attraverso questo procedimento sono praticamente impossibili da riprodurre chimicamente e ben tollerate dalla pelle. In fase di fermentazione infatti gli allergeni si convertono, dando vita così ad attivi cosmetici trasversali.
Quali sono gli ingredienti più utilizzati per i cosmetici fermentati?
L’oleolito o olio macerato è il risultato della macerazione di una pianta in un olio vegetale.
In questo modo i componenti liposolubili della pianta verranno rilasciati nell’olio, arricchendolo di sostanze utili per LA BEAUTY ROUTINE: massaggi, unguenti e creme.
Gli ingredienti più usati da OFI per i cosmetici fermentati
La Ricerca e Sviluppo OFI ha sviluppato varie formule con infusione di petali di fiori in fase oleosa nel campo della produzione di cosmetici.
Ad esempio, i fiori del fiordaliso (Centaurea cyanus) fermentati sono ottimi alleati della pelle grazie alla presenza di flavonoidi e altre sostanze antiossidanti, che aiutano a sfiammare e riequilibrare l’epidermide. Fare degli impacchi con questi fiori utilizzati come infusi o lavande può servire a ridurre le infiammazioni dovute alla presenza di dermatiti come acne, eczemi e arrossamenti. Utili anche come trattamento naturale antirughe.
Oppure l’uso della lavanda macerata in olio. La storia dell’uso della Lavanda si perde nella notte dei tempi: già gli antichi Romani erano soliti profumare l’acqua del bagno con i suoi fiori ed è dal latino “lavare” che deriva il suo nome. Amata per le sue proprietà rinfrescanti e profumanti, Plinio il Vecchio la descrive come una delle erbe curative più utilizzate dell’epoca.
La lavanda, utilizzata in cosmetica sotto forma di essenza, acqua o olio, ha numerose proprietà benefiche per la pelle. L’infuso in olio è ideale per rinfrescare, rilassare, purificare le pelli grasse, disinfiammare le irritazioni della pelle, eritemi e piccole punture. In particolare l’olio essenziale di lavanda possiede proprietà cicatrizzanti, lenitive, antispastiche, decontratturanti nei problemi di origine muscolare e astringenti.
Altro attivo usato è la peonia fermentata. L’olio di PEONIA ad uso cosmetico ha mostrato in diversi studi le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie della peoniflorina utili in prodotti per discomfort cutanei e indicati per pelli sensibili e reattive